di Pasqualino Marsico 

Tra criminologi si usa dire che ogni popolo ha i “criminali” che si merita e tralasciando ogni commento su questa battuta è sempre importante approcciarsi all’argomento analizzando i dati e studiando il fenomeno criminale su fatti concreti e reali. In ambito scientifico bisogna sempre analizzare i fenomeni partendo dal dato statistico che rappresenta la vera fotografia evolutiva del tema in discussione. In Italia è cambiato il modo di delinquere e di approcciarsi al crimine. Il fenomeno si è evoluto, si è adattato ai tempi e così, se in passato il ladro d’auto girava con cacciaviti e cavi elettrici, oggi cerca di clonare il veicolo preda con centraline vergini o apparecchiature estremamente sofisticate. I dati, infatti, affermano che il ladro dell’immaginario collettivo lascia il posto al truffatore di ultima generazione e, mentre si conferma la contrazione di omicidi, furti e rapine, crescono i reati a sfondo sessuale, i fenomeni di spaccio e gli incendi sul territorio. A dirlo sono i dati elaborati dal Sole 24 Ore e forniti dal dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, che fotografano unicamente i delitti emersi all’attenzione delle Forze di Polizia. Restano nell’ombra i fenomeni di microcriminalità, anch’essi diffusi sul territorio, ma che per diversi motivi sfuggono al controllo delle autorità oppure la cui comunicazione da parte delle vittime non è affatto scontata.

In base a quanto evidenziato dal Sole 24 Ore, nel 2017 in Italia sono stati commessi e denunciati in media 6.650 reati ogni giorno, circa 277 ogni ora. A Milano, Rimini e Bologna si concentra la maggiore densità di segnalazioni alle autorità. Nel capoluogo lombardo, in particolare, si rilevano in media 27 fatti criminosi all’ora. L’ultima mappa della criminalità resa disponibile dal Ministero, comunque, ha confermato il trend al ribasso in corso dal 2013: seppur con numerose differenze su base provinciale, anche l’anno scorso si è registrato un calo delle denunce del 2,3% annuo su scala nazionale.

Risultano allarmanti i dati relativi ai reati sessuali e quelli legati agli stupefacenti che crescono rispettivamente di 15 e 10 punti percentuali rispetto allo scorso anno. In relazione agli stupefacenti sarebbe necessario elaborare un quadro percentuale sullo spaccio di sostanze pesanti o leggere. In relazione al consumo di sostanze stupefacenti di tipo marijuana esiste infatti una sorta di movimentazione dal basso che porta a far apparire il reato quasi come una fattispecie “leggera” mentre non è affatto così, poste, al contrario, tutte le ripercussioni, anche di carattere amministrativo, che il reo subisce.

Le forme di criminalità più tradizionali, invece, come precedentemente accennato, sembrano perdere lentamente terreno. I furti scendono del 6% rispetto agli anni precedenti, specialmente quelli in abitazione che registrano un netto calo rispetto agli anni passati. Tale circostanza trova soddisfazione nella legislazione in tema di sicurezza urbana, che anno dopo anno porta i cittadini ad avere maggiore attenzione al concetto di sicurezza solidale e partecipata. In questo senso, infatti, comuni e corpi intermedi si stanno sempre più evolvendo per ridurre i pericoli percepiti e contrastare  i fenomeni che diminuiscono la sicurezza urbana.

Continua, invece, in maniera importante, la diffusione dei reati a stampo economico: riciclaggio e impiego del denaro sporco, frodi informatiche e accessi abusivi a sistemi informatici o telematici registrano un incremento. In particolare, soprattutto nelle città del Nord, continuano ad essere all’ordine del giorno le truffe “digitali”: se ne contano, infatti, in media 450 ogni giorno.

In relazione alla geo-localizzazione su base territoriale è la provincia di Milano a vestire la maglia nera della sicurezza, confermandosi al primo posto per numero di delitti denunciati nel 2017: oltre 7.200 ogni 100.000 abitanti.

In relazione ai singoli comuni, infine, Cagliari e Genova risultano in testa per densità di reati legati agli stupefacenti; Trieste e Cagliari spiccano per numero di denunce di violenze sessuali; a Savona e provincia, invece, si concentra la maggiore densità di furti in abitazione; a Prato e Firenze si registra il picco di episodi di riciclaggio e impiego di denaro sporco. Viene confermata, infine, l’incidenza più elevata di furti di auto nelle province di Barletta, Andria, Trani e Bari.