di Salvatore Micalizzi

Correva l’anno 2014 quando la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati approvava un emendamento al “decreto stadi” con il quale, sostanzialmente, veniva inserita per la prima volta la possibilità di sperimentare il Taser quale ausilio intermedio fra la coazione fisica e l’uso dell’arma da fuoco, per far fronte a violenze e resistenze nei confronti degli appartenenti alla forza pubblica.

L’attuazione di quanto progettato è rimasta congelata sino al 4 luglio 2018, quando il Ministero dell’Interno ha disposto l’avvio della sperimentazione con apposito decreto (http://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/decreto_sperimentazione_taser.pdf).

Con il benestare del Viminale si è quindi dato avvio alla fase di sperimentazione della “pistola ad impulsi elettrici – Taser modello X2”. L’autorizzazione è stata concessa in sede di decreto per il solo personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, relativamente agli appositi reparti indicati nell’art. 2 dell’atto ministeriale e nel relativo allegato.

A differenza dei modelli utilizzati dalle forze di polizia USA, il modello X2 risulta depotenziato ma, certamente, efficace nella finalità d’impiego.

Ma cos’è il Taser? Il nome ha un’origine letteraria: deriva dall’acronimo di un romanzo dei primi del Novecento di Appleton, nel quale si parlava della “Thomas A. Swift’s Electric Rifle”, una pistola elettrica per l’appunto. Viene conosciuto anche con il nome di dissuasore elettrico.

Si dovrebbe trattare (il condizionale è d’obbligo e vedremo di seguito il perché) di un’arma non letale in grado di colpire a distanza un soggetto-bersaglio, emettendo scariche a bassa intensità ed alta tensione, tali da immobilizzare o comunque rendere inefficace qualsiasi forma di attacco frontale, rendendo l’aggressore inoffensivo.

Trattandosi di arma, l’impiego di tale strumento rientra nell’ambito dell’art. 53 c.p. (uso legittimo delle armi): un’esimente “sussidiaria” in difetto dei presupposti ex artt. 51 e 52 c.p., nonché “propria” in quanto invocabile solo da parte dei pubblici ufficiali che per motivi d’ufficio possono portare le armi senza licenza.

Benché il suo utilizzo sia – a detta del produttore – senza effetti letali anche nei confronti di persone dotate ad esempio di pacemaker, non bisogna dimenticare che il Taser comporta comunque degli effetti immediati legati ai fenomeni fisici dei corpi nello spazio, agendo di fatto sull’apparato nervoso e muscolare.

Un primo rischio d’impiego potrebbe individuarsi nell’effetto caduta della persona sulla quale viene diretta l’azione del dispositivo. È facile immaginare che in qualsiasi scenario si dovesse trovare l’agente operante risulterebbe alto il rischio che il soggetto-bersaglio, a causa di una perdita d’equilibrio causata dalle scariche elettriche inferte dal Taser, possa ad esempio subire un trauma cranico (potenzialmente anche con esito mortale) dovuto all’impatto al suolo o anche a causa di elementi di arredo (urbano e non) interposti nella traiettoria di rovina del corpo verso il basso.

Amnesty International ha recentemente richiamato l’attenzione sui potenziali rischi sul sistema cardio-circolatorio dovuti all’impiego del Taser. L’ONU addirittura lo considera strumento di tortura. Di fatto viene impiegato da molte forze di polizia del pianeta.

Al fine di fornire delle regole d’ingaggio – almeno in questa fase sperimentale – agli operatori dotati di Taser, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha (in maniera molto generica) suggerito che “la distanza consigliabile per un tiro efficace è dai tre ai sette metri. Il taser va mostrato senza esser impugnato per far desistere il soggetto dalla condotta in atto. Se il tentativo fallisce si spara il colpo, ma occorre considerare per quanto possibile il contesto dell’intervento e i rischi associati con la caduta della persona dopo che la stessa è stata attinta. Bisogna inoltre tener conto della “visibile condizione di vulnerabilità” del soggetto (ad esempio una donna incinta) e fare attenzione all’ambiente circostante per il rischio di incendi, esplosioni, scosse elettriche”.

È chiaro il riferimento all’importanza della deterrenza, ma questo finché la coazione psicologica può trovare riscontro.

Logicamente queste indicazioni non risultano soddisfacenti per evitare un potenziale rischio di conseguenze giuridiche in caso di lesioni o, a maggior ragione, nel caso di morte dovuta all’impiego del Taser. È opportuno, indipendentemente dalle linee guida e da altri suggerimenti tecnico-operativi, che l’operatore prima di adottarne il suo impiego rispetti i principi di ragionevolezza e proporzionalità e, ovviamente, sia teleologicamente orientato all’adempimento di un dovere; a respingere una violenza o vincere una resistenza o impedire la consumazione dei reati specificati nell’art. 53 co. 1 c.p.

Pertanto è fondamentale che l’operante abbia, oltreché un’adeguata formazione, una capacità di osservazione straordinaria.

In conclusione, il Taser è un mezzo di coazione dagli effetti imprevedibili e legati a fenomenologie riconducibili all’alea. Come può infatti un operatore sapere se un soggetto sia in condizioni di vulnerabilità? Come può prevedere se il soggetto si manterrà in equilibrio, si inginocchierà o cadrà, oppure ancora contorcendosi possa cagionarsi lesioni di particolare gravità? Si prevede una vasta e prossima giurisprudenza in materia di eccesso colposo, con conseguente lavoro per i periti, al fine di accertare il ruolo causale del Taser.

Ad oggi, 21 settembre 2018, sono al vaglio gli ultimi emendamenti al “decreto sicurezza”, nel quale si prevede l’estensione dell’uso del Taser anche agli operatori di Polizia Locale delle grandi città. In questo senso alcune Regioni, fra cui la Lombardia, hanno già manifestato interesse per progetti di cofinanziamento ai Comuni per l’acquisto delle apparecchiature Taser.

Fonti:

https://www.lettera43.it/it/articoli/scienza-e-tech/2018/06/17/taser-rischi-pistola-elettrica-polizia-carabinieri/220996/

https://www.tpi.it/2018/09/06/pistola-taser/

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/18_agosto_28/taser-pistola-elettrica-scossa-carabinieri-polizia-guardia-di-finanza-addestramento-b693f660-aa88-11e8-8af0-f325f3df3076.shtml

https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/30/dl-stadi-approvato-emendamento-per-la-sperimentazione-della-pistola-elettrica-taser/1138328/