Pubblichiamo un estratto dell’intervento dell’Avv. Simone Ferrari, in relazione al Convegno di Latina del 7 giugno 2018, su Il ruolo del consulente tecnico a supporto delle indagini difensive. Il contributo dell’Autopsia Psicologica.

 

Perché Laboratorio? La nostra sfida è quella di trasportare la criminologia dai libri ai casi concreti, attraverso un metodo interdisciplinare.

I tre soggetti che danno il nome all’Associazione – Avvocati-Investigatori-Criminologi – non sono altro che i protagonisti del primo comma dell’art. 391 bis c.p.p., sulle investigazioni difensive.

Gli investigatori e i criminologi possono segnatamente acquisire notizie attraverso un colloquio non documentato ed accedere ai luoghi.

La vittima, che ha un ruolo marginale nel codice di procedura penale (addirittura ignorata nel codice del 1930) e che è messa in pericolo dall’incertezza della pena, viene posta al centro della nostra Associazione.

In relazione alla vittima del reato, essa si è affacciata all’attenzione dei criminologi soltanto nella seconda metà del Novecento, attraverso la riflessione sull’influenza che l’ambiente esterno esercita sul reato. La personalità e l’atteggiamento della vittima rientrano fra queste influenze, nella cui analisi i profili appartenenti al dominio della psicologia prevalgono su quelli riconducibili alla sociologia o alla bio-morfologia.

Lo studio a cui è stata sottoposta la figura della vittima ne ha svelato molteplici aspetti prima trascurati, al punto da fondare una nuova branca della criminologia: la vittimologia, la quale fra l’altro fornisce contributi nell’investigazione criminale.

In argomento esistono riviste che se ne occupano in modo specifico, come l’International Review of Victimology e la Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza.

È un problema tuttora irrisolto se il contributo della psicologia nell’investigazione possa valere come prova nel processo o si esaurisca nella fase delle indagini, come strumento propulsivo per indirizzarle all’acquisizione delle prove.

Nel corso delle indagini, la posizione della vittima dovrebbe fungere da baricentro di tutto il sistema investigativo. Occorre peraltro creare una cultura psicologico-investigativa tale da costituire area di incontro e di collaborazione, specie in casi di dubbio suicidio o di suicidio della vittima di stalking.

Un originale contributo che il criminologo-psicologo può fornire in questi casi consiste nell’elaborare un’autopsia psicologica, vale a dire la ricostruzione retrospettiva della vita di una persona scomparsa, ricostruzione necessaria per meglio comprendere la sua morte e le cause che l’hanno provocata.