Dr.ssa Teresa Accetta
Biologa Genetista Forense
Master di II Livello in Genetica Forense
Master in Perizia e Consulenza Tecnica d’Ufficio e di Parte
Il genetista forense è il professionista che si occupa, in campo sia penale sia civile, delle analisi dell’ormai famoso DNA, richieste nei casi di omicidio, suicidio, violenze sessuali, incidenti e nei casi di accertamenti di paternità, ma si occupa anche di analisi di DNA mitocondriale, di diagnosi generiche e specifiche. L’analisi del DNA è importante ai fini identificativi, ma è necessario che, affinché questo possa avvenire nelle migliori condizioni, il campione arrivi in laboratorio nelle stesse condizioni in cui è stato repertato, senza alterazioni. La fase più delicata che interessa la scena di un crimine/incidente è infatti il sopralluogo, il quale, se fatto bene e con attenzione, potrebbe facilitare tutte le analisi delle varie scienze forensi in base alla tipologia di traccia repertata, aumentando molto probabilmente la percentuale di casi risolti.
Per diventare genetista forense è necessaria la laurea in Biologia, una specialistica inerente ed è assolutamente consigliabile frequentare un Master in Genetica Forense. A mio parere penso sia importante avere anche un’infarinatura sulla criminalistica e sulla criminologia e ad oggi vi sono molti corsi, universitari e non, che trattano tali argomenti (l’importante è che siano Corsi/Master riconosciuti almeno a livello nazionale).
Cos’è il DNA?
Il DNA è una molecola, depositaria dell’informazione genetica, presente in tutte le cellule nucleate. Se ci si soffermasse ad osservare con attenzione i singoli individui, si potrebbero notare le differenze sui tratti somatici, sul colore degli occhi, dei capelli, l’altezza e così via. Il responsabile di tutte queste differenze presenti anche tra i componenti di una stessa famiglia, meno marcatamente nei gemelli, è il DNA, una molecola stabile, a doppia elica, in grado di trasferire da una generazione all’altra l’intero patrimonio genetico. Il DNA si trova nel nucleo e nei mitocondri ed è formato da unità chiamate nucleotidi. La sequenza in cui i diversi nucleotidi sono disposti sul filamento di DNA determina le proprietà dei diversi geni. I geni esercitano i loro effetti attraverso le molecole che producono. L’intero materiale genetico è detto genoma e nell’uomo è tipicamente distribuito fra i 46 cromosomi, dei quali 23 provenienti dalla cellula uovo e 23 dallo spermatozoo.
Lo sapevate?
Lo sapevate che per il 99,9 % il DNA è uguale tra i vari individui e che quello 0,1% che ci differenzia ci rende unici?
Da precisare che il DNA di un individuo è identico in tutte le cellule del suo organismo e questo è importante ai fini della comparazione del DNA proveniente per esempio da diversi fluidi biologici (saliva, sangue, sperma…).
L’iter di analisi inizia con l’estrazione del DNA, fase più suscettibile di contaminazione, per proseguire con quantificazione, amplificazione e, in scienze forensi, anche generazione dell’elettroferogramma.
L’estrazione ha lo scopo di isolare il DNA genomico e viene eseguita mediante l’impiego di protocolli di estrazione riconosciuti e approvati in ambito scientifico. La quantificazione permette di valutare se l’estratto contiene quantità sufficienti per procedere con l’analisi STR (Short Tandem Repeat) e di determinare la quantità relativa di DNA (distinguendo anche maschile e femminile nei misti) presente nel campione in esame. Le regioni del DNA investigate sono rappresentate da sequenze ripetute altamente polimorfiche in lunghezza e variabili da individuo ad individuo conosciute come regioni microsatelliti o STR. L’analisi dei microsatelliti viene condotta mediante una reazione enzimatica di amplificazione del DNA, conosciuta come PCR (Polymerase Chain Reaction), che consente di amplificare in vitro una specifica regione del DNA copiandola in varie fasi successive, fino ad ottenerne milioni di copie. Infine, la corretta tipizzazione degli alleli avviene mediante confronto con un marcatore di peso molecolare noto (ladder). L’elettroferogramma non è altro che la rappresentazione grafica del risultato dell’analisi del DNA.
L’identificazione tramite DNA nucleare si basa sul fatto che la struttura che lo compone risulta essere irripetibile.
Voglio concludere precisando che:
un consulente genetista forense, tramite l’analisi del DNA, può solo rispondere alla domanda “CHI?”, ma non può dire “quando?” e “come?”. Non esistono tecniche in grado di datare un DNA.