Pubblichiamo la sentenza 1°/10/2009 della Corte d’Assise d’Appello di Trieste, riguardante un caso di omicidio premeditato, con la quale è stata rivalutata la decisione del GUP di non applicare nel massimo la riduzione di pena possibile per il difetto parziale di imputabilità, tenuto conto che determinati geni presenti nel patrimonio cromosomico dell’imputato lo renderebbero particolarmente reattivo in termini di aggressività – e, conseguentemente, vulnerabile – in presenza di situazioni di stress.