di Simone Ferrari
Persone ridotte in schiavitù attraverso il controllo dell’alimentazione e la negazione di ogni contatto con il mondo esterno: sono le accuse nei confronti degli appartenenti ad una setta che operava nel campo dell’alimentazione macrobiotica fra le Marche e l’Emilia Romagna.
Cinque le persone indagate per associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate, evasione fiscale.
L’inchiesta è iniziata nel 2013 grazie alla denuncia di una ragazza: ai poliziotti la giovane ha raccontato di aver creduto ai benefici miracolosi promessi dal capo della setta, un imprenditore del settore macrobiotico, secondo il quale la sua dieta sarebbe stata in grado di guarire malattie incurabili.
La setta era riuscita a gestire ogni aspetto della vita degli adepti, fino a pretendere da loro diverse donazioni di denaro (fonte: bologna.repubblica.it).
Il fenomeno della manipolazione psicologica e del controllo mentale ha riscontrato negli ultimi anni un interesse sempre crescente da parte di clinici e ricercatori. L’attenzione alle nuove forme di spiritualità procede parallela con l’interesse per i fenomeni di suggestionabilità e vulnerabilità psichica.
La manipolazione psicologica e il controllo mentale sono forme di influenza sociale finalizzate a modificare la percezione e il comportamento degli altri attraverso l’utilizzo di metodi spesso subdoli e ingannevoli. “Nella manipolazione mentale uno o più individui, adottando tecniche raffinate e consolidate di condizionamento e di suggestione psicologica, cercano di soggiogare altri individui alla loro volontà, strutturando così delle relazioni per lo più patologiche caratterizzate da dinamiche di potere distruttivo finalizzate all’annullamento dell’identità della vittima e alla sua strumentalizzazione” (R. Paterniti).