di Simone Ferrari

  • Quella dell’investigazione è, o dovrebbe essere, una scienza esatta e, quindi, dovrebbe essere trattata in maniera fredda e distaccata.
  • Non abbiamo il diritto di prendere nulla per scontato.
  • Nulla è più ingannevole di un fatto ovvio.
  • Si dovrebbe sempre cercare una possibile alternativa ed eliminarla. È questa la prima regola per un investigatore.
  • Ciò che un uomo può inventare, un altro può scoprire.
  • Si dice che il genio consista in un’illimitata capacità di aver cura dei particolari. Come definizione è pessima, ma calza a pennello per il lavoro dell’investigatore.
  • Nella matassa incolore della vita scorre il filo scarlatto del delitto: noi abbiamo il dovere di dipanarlo, isolarlo e tirarlo fuori da capo a fondo.
  • Le prove indiziarie sono molto ingannevoli, sembrano indicare senza ombra di dubbio una determinata cosa ma, se appena le si guardino da un altro punto di vista, troviamo che indicano in modo altrettanto indubbio qualcosa di totalmente diverso.
  • Il nostro è un mondo malvagio, e quando un uomo intelligente decide di darsi al crimine, questa è davvero la cosa peggiore di tutte.
  • Nel processo investigativo la cosa più importante è il saper distinguere, da un cumulo di fatti, quelli che sono accidentali e quelli che invece sono essenziali. In caso contrario, la nostra energia e la nostra attenzione vanno sprecate, invece di concentrarsi.
  • “Sospetta qualcuno?” “Sospetto di me stesso.” “Cosa?” “Di giungere troppo rapidamente alle conclusioni.”
  • La combinazione di fantasia e realtà costituisce la base della mia arte.
  • Le conclusioni più importanti possono dipendere da particolari apparentemente più trascurabili.
  • Al pari di tutte le altre arti, la scienza della deduzione e dell’analisi si può acquisire unicamente attraverso lunghi e pazienti studi, e la vita non è abbastanza lunga perché un qualsiasi mortale possa raggiungere il vertice della perfezione in questa scienza. Prima di occuparsi di quegli aspetti morali e mentali della questione che presentano le maggiori difficoltà, lo studioso affronti i problemi più elementari. Incontrando un suo simile impari, con una sola occhiata, a dedurre la storia e il commercio o la professione che svolge. Può sembrare un esercizio infantile, ma stimola lo spirito di osservazione, insegna dove guardare e che cosa cercare. Dalle unghie di una persona, dalla manica della sua giacca, dai suoi stivali, dalle ginocchia dei pantaloni, dalle callosità del pollice e dell’indice, dalla sua espressione, dai polsini della camicia, da ciascuna di queste cose traspare chiaramente il mestiere che quella persona svolge. E che, da tutte queste cose insieme, un investigatore competente non possa risalire a un quadro d’insieme, è pressoché impossibile.