di Elisa Vernagallo
Il LAIC a Perugia per seguire il caso David Rossi.
Ieri, 14 aprile 2018, presso la Sala dei Notari del Palazzo dei Priori di Perugia ho avuto l’onore e la fortuna di essere presente in prima fila all’incontro sull’ormai nota vicenda dell’ex manager MPS David Rossi. Erano presenti i giornalisti Davide Vecchi e Peter Gomez de Il Fatto Quotidiano e in diretta Skype Antonio Monteleone de Le Iene.
Sono trascorsi ormai cinque anni dalla morte dell’ex direttore della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, ma le domande senza risposta sono ancora molteplici.
Ieri, come da anni, l’attenzione è stata rivolta all’operato della magistratura, che costringe a parlare di quanto accaduto come di un suicidio, perché stando agli atti della Procura di Siena così è. Ma è lo stesso Vecchi ad aggiungere alla parola “suicidio” l’aggettivo “imperfetto“, perché attorno a questa vicenda vi sono ancora parecchie imperfezioni: dalla superficiale attività investigativa, che ha tralasciato elementi importanti, al non aver sentito testimoni chiave, ad una ricostruzione dei fatti accaduti la sera del 6 marzo 2013 a dir poco opinabile.
La magistratura ha impiegato poco tempo a chiudere il caso Rossi ed altrettanto poco tempo ad aprire un fascicolo per indagare sul giornalista Davide Vecchi e su Antonella Tognazzi, vedova di Rossi. Entrambi erano stati accusati di aver violato la privacy con la pubblicazione di uno scambio di email fra Rossi e l’ex ad di MPS Fabrizio Viola. Ma tutti e due sono stati assolti poiché il fatto non sussiste.
In merito a questa vicenda, i presenti Vecchi e Gomez, citando l’articolo 21 della nostra Costituzione, hanno affermato che ci sono magistrati cui questa norma non è nota.
Querele sono state rivolte anche ad Antonio Monteleone, il quale si sta occupando del recente scandalo di presunti festini che vedrebbero coinvolti magistrati di Siena e altre persone influenti.
Ad oggi indaga la Procura di Genova che, dovendo far chiarezza su quanto svolto dai magistrati senesi, si ritrova a dover gestire numerosi esposti nei confronti di questi giornalisti.
Ancora una volta ci si allontana dalla verità su quella sera di cinque anni fa, ancora una volta Siena dà una cattiva immagine di sé.
A perseguire un’idea di giustizia rimangono la famiglia di David, attivisti, scrittori e reporter.